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  • Immagine del redattoreIlaria@JourneyBox

8 LIBRI CHE HO LETTO NEL 2021

Concludevo il 2020 congratulandomi con me stessa per essere riuscita a leggere tanto.

In questo post, vi parlavo dei cinque libri più belli del mio 2020.

Quest'anno mi sono ulteriormente superata leggendo ancora qualche libro in più.


Mi sono accorta che leggere è una questione di abitudine: più si legge e più è facile (e piacevole) leggere.


Torno quindi per raccontarvi alcune delle mie letture del 2021, sperando di potervi dare qualche consiglio sui libri da leggere.


LE OTTO MONTAGNE di PAOLO COGNETTI


E chi non l'ha letto? Questo libro si merita il successo (e i premi) che ha avuto.

Ad una prima lettura, ci appare come un racconto sull’amicizia, sulla relazione tra padre e figlio, sul rapporto tra uomo e montagna. Già basterebbe.


Questo libro però affronta anche il tema dello scorrere del tempo, delle stagioni della vita, in un modo che mi ha davvero affascinato.


Oltrettuto, quelli che come me conosco la Val d’Ayas (dove è ambientato il libro), non potranno che sentirsi a casa.


Una cosa è certa: di Paolo Cognetti leggerò senz'altro altri libri.


SORGO ROSSO di MO YAN


L'autore è uno dei due scrittori cinesi ad aver vinto un premio Nobel per la letteratura.

Sorgo Rosso è un libro tosto e forse non è il libro migliore per approcciarsi alla letteratura cinese.


Racconta infatti in modo molto crudo e schietto le spietate guerre tra Cina e Giappone.


Per me è stata una lettura faticosa (dovuta anche ai salti temporali) e con poco trasporto emotivo, ma il giudizio è condizionato dal non essere un'amante del verismo.

Consigliato a chi cerca qualcosa fuori dagli schemi.


IL SETTIMO GIORNO di YU HUA


Il racconto di Yu Hua è sicuramente di più facile approccio rispetto al libro di Mo Yan.

Il tema centrale sarebbe la relazione tra i cinesi e la morte, ma, in realtà, c'è molto di più tra le righe di questo libro.

L'autore critica infatti tanti aspetti della Cina moderna.

Il linguaggio è davvero molto scorrevole e vi verrà voglia di terminarlo in poco tempo.


Per me è stata una lettura commuovente e la consiglio soprattutto a chi non avesse mai letto nulla di letteratura cinese.


22.11.63 di STEPHEN KING


Mi vergogno un po' a confessarlo, ma questo è stato il primo libro di King che ho letto.

Questo romanzo è stata la mia lettura estiva e mi ha letteralmente catturata.


E' un romanzo davvero convolgente, in cui anche i piccoli dettagli sono strumentali alla storia che viene narrata.


Vi sembrerà di aver veramente conosciuto i personaggi, al punto da provare un senso di vuoto quando avrete finito il libro.

Dal libro è stata tratta anche una serie TV, che vi consiglio di guardare solo dopo aver letto il romanzo. A me non è piaciuta particolarmente questa trasposizione televisiva perchè la storia è stata modificata abbastanza (c'è un personaggio in più) e perchè non ho ritrovato il protagonista nella perfomance di James Franco.

Insomma, la serie tv vi farà amare ancora di più il genio di Stephen King.


TRE PIANI di ESHKOL NEVO


In questo romanzo, l'autore rappresenta i tre stati freudiani dell'anima, Es, Io, Super-io attraverso un flusso di coscienza del protagonista di ogni racconto.

All'inizio, il libro è molto spiazzante, complice anche il primo racconto che mi ha lasciato un senso di rabbia verso il protagonista.

Il secondo racconto è invece una sorta di ponte tra il primo e il terzo.


Il terzo racconto potrebbe essere un libro a sè stante. E' una storia con un potenziale enorme che avrebbe potuto essere ancora più approfondita e sviluppata in un romanzo più lungo.


Viene da chiedersi: l'autore non ha avuto il coraggio di fare questo passo o ha voluto fare una scelta originale?

In sostanza, il libro è un crescendo.


Mi ha lasciato tante riflessioni e forse è il lettore a dover fare il lavoro più grande, dovendo mettere insieme i pezzi del puzzle lasciati dall'autore.


Mi ha lasciato la curiosità di leggere altro di Nevo e di ritornare a sfogliare le pagine di questo per annotarmi le frasi che più mi hanno colpito. Ad esempio: "Se mi chiedessero cos'è l'amore, direi: la certezza che esiste, in questo mondo bugiardo, una persona completamente onesta con te e con la quale tu sei completamente onesta, e fra voi è solo verità, anche se non sempre dichiarata".


Dal libro, Nanni Moretti ha tratto il suo ultimo film, riadattando però la storia nel quartiere Prati di Roma.


LE BRACI di SANDOR MARAI



Iniziamo dalle cose positive: il libro è ricco di descrizioni bellissime e l'ambientazione in Ungheria e in Austria mi è piaciuta molto.

Veniamo ai contro: ho trovato un po’ scontata la trama e piuttosto irreale il lungo monologo del protagonista.

In realtà, manca un vero confronto tra i due personaggi principali e il libro è principalmente uno sfogo del protoganista.

La storia è, in generale, piena di rimpianti e ho finito per provare pena per Henrik, il protagonista, che ha passato la sua esistenza nell’attesa di un confronto che poi, quando finlamente arriva, non è neanche tale.


Questo racconto però ci lascia un insegnamento importante: “Alle domande più importanti si finisce sempre per rispondere con l’intera esistenza. Alla fine di tutto è con i fatti della propria vita che si risponde agli interrogativi che il mondo ci rivolge con tanta insistenza.”


CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI di VALERIE PERRIN


Per me, questo romanzo si colloca sul podio dei libri più belli del mio 2021, insieme a quelli di King e Cognetti.


La storia sembra così semplice all’inizio, ma l’autrice semina magistralmente gli indizi di un racconto molto più complesso e sorprendente.


Una vicenda triste, ma che strappa anche qualche risata.

Anche in questo caso, alla fine del libro, vi sembrerà di aver conosciuto veramente i personaggi della storia.

Non cadete nella tentazione di divorarlo in fretta perché poi ne sentirete la mancanza.


QUESTA E’ L’AMERICA di FRANCESCO COSTA


Ho acquistato il libro dopo aver sentito il podcast "Da Costa a Costa", che vi consiglio assolutamente.


Francesco Costa ha una bellissima dote: sa coinvolgere.


Ti fa venire voglia di approfondire, di essere informato, ovvero sa essere un buon giornalista.

Se posso fare un piccolo appunto, non ho amato molto il tema del capitolo finale.

E' molto tecnico infatti e questo toglie inevitabilmente il trasporto emotivo suscitato dalle altre storie estremamente significative narrate nei capitoli precedenti.

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