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  • Immagine del redattoreIlaria@JourneyBox

MANTOVA CITY GUIDE: COSA VEDERE IN DUE GIORNI

Aggiornamento: 4 mar 2021

"E' sul Ponte di San Giorgio che Mantova dà appuntamento al viaggiatore, ed è lì che dovreste accettare di incontrarla la prima volta.

Avrete l’impressione di poterla toccare, con le sue torri, le cupole e le alte facciate

dei palazzi; ma è proprio quando si allunga la mano che il volto indefinibile di Mantova

si dissolve tra le dita. Inafferrabile come un miraggio, in bilico tra realtà e illusione, la città sembra emergere dalle acque simile a una ninfa.

Mantova appartiene al regno dell’incertezza e come le rane dei suoi laghi è una creatura anfibia: né d’acqua né di terra, né isola né terraferma, città lombarda eppure così aliena dal temperamento della regione."


E' così che la Lonely Planet inizia la sua presentazione di Mantova.

Non si potrebbero scegliere parole più azzeccate per descrivere questa città di confine, che sembra non appartenere né alla Lombardia né alle vicine Emilia Romagna e Veneto.


La città che fu governata per circa quattrocento anni dalla famiglia Gonzaga è così ricca di storia e tradizione gastronomica che è senz'altro un'ottima meta per un weekend.

Un negozio di pasta fresca nel centro di Mantova

Un altro buon motivo per visitare Mantova sta nel fatto che, negli ultimi anni, Mantova è sempre stata la città più sostenibile d'Italia grazie a diverse iniziative, tra cui l'80% di raccolta differenziata.


In questo post, vi raccontiamo quindi che cosa visitare in due giorni a Mantova, oltre a darvi qualche consiglio su dove mangiare e dormire a Mantova e qualche informazione utile per organizzare il vostro viaggio.


PRIMO GIORNO



Partiamo proprio dal Ponte San Giorgio, che vi può dare una visione d'insieme di Mantova.

Il ponte si può infatti percorrere a piedi ammirando tutti luoghi simbolo di Mantova: il Castello San Giorgio, la cupola della Basilica d' Sant'Andrea, le torri medievali e i campanili.

Il tramonto dal Ponte San Giorgio

Inizialmente il ponte era costruito in legno, ma venne sostituito da una struttura in muratura alla fine del 1300 su ordine di Ludovico Gonzaga.


Il Ponte San Giorgio vi permette inoltre di apprezzare un'altra caratteristica di Mantova: i tre laghi che la circondano.

Il Ponte segna infatti il confine tra il Lago di Mezzo e il Lago Inferiore, mentre più a nord troverete il Lago Superiore.

In origine i laghi erano quattro in realtà: il quarto lago, il Lago Paiolo, è stato infatti definitivamente prosciugato nel 1905.



Cuore pulsante di Mantova è la sua piazza principale, dove sorgono alcuni degli edifici più importanti della città.


Qui troverete infatti la Cattedrale di San Pietro (visitabile tutti i giorni, orari 7-12/15-19), ovvero il Duomo. Qui potreste avere il vostro primo "incontro" con Giulio Romano, l'architetto a cui la famiglia Gonzaga si affidò per progettare i suoi palazzi e che del Duomo ha progettato gli interni.

Il soffitto del Duomo di Mantova

Su piazza Sordello ha sede anche il Palazzo Ducale, la residenza dove hanno vissuto le famiglie che hanno governato Mantova. Inizialmente è stata infatti la dimora dei Bonalcosi, ma per quattrocento anni è stata la casa della famiglia Gonzaga. Ve ne parleremo tra pochissimo nel dettaglio.


Di fronte al Palazzo Ducale, si trova invece proprio palazzo Bonacolsi (poi chiamato Castiglioni), decorato da merli ghibellini, che ospitava la famiglia spodestata dai Gonzaga.


A sud della piazza, potrete vedere la Torre della Gabbia, chiamata così proprio per la gabbia sospesa fatta costruire da Guglielmo Gonzaga con funzione di prigione all'aperto. Finora è stata sempre chiusa ai visitatori, ma il Comune di Mantova sta lavorando per aprirla alle visite.


Se capitate a Mantova in inverno ricordatevi poi che la terza domenica troverete in piazza Sordello il mercatino dell'antiquariato.



Chi ha letto altri post sul blog, sa che abbiamo una passione per le biblioteche antiche (vi ricordate la Ervin Szabo Library di Budapest o la State Library of South Australia ad Adelaide?).


La Biblioteca Teresiana di Mantova è stata aperta al pubblico il 30 marzo 1780, nell'ambito del vasto programma di laicizzazione e riforma delle istituzioni culturali ed educative varato nel 1749 da Maria Teresa d'Austria.

Insieme alla Cupola della Basilica di Sant'Andrea (interamente ricostruita dal governo austriaco), la biblioteca era infatti uno dei simboli del potere degli Austriaci su questo territorio.

All'interno sono presenti 44 mila libri antichi e 11 globi, opere di Vincenzo Coronelli e Mattheis Greuter.

Biblioteca Teresiana

Fino al 9 gennaio 2021, troverete anche una mostra dedicata al filosofo e professore Roberto Ardigò.




Siamo rimasti veramente affascinati dalla Biblioteca Teresiana e vi consigliamo di non perdervela assolutamente!

Vi segnaliamo che è visitabile gratuitamente con visita guidata (chiusa lunedì e domenica - apertura martedì - venerdì 10-18; sabato 10-13; http://www.bibliotecateresiana.it/).



Se invece siete più interessati a teatri, a fianco della Biblioteca Teresiana, c'è il Teatro Scientifico Bibiena, in stile barocco, chiamato così perché oltre ai concerti e alle rappresentazioni, ospitava le riunioni accademiche.

Poco dopo la sua inaugurazione, il 16 gennaio 1770, qui suonò un giovanissimo Mozart.



Il centro di Mantova è un susseguirsi di piazze. Dopo aver lasciato Piazza Sordello, incontrerete infatti Piazza Broletto, che, nel Medioevo, era la sede degli edifici amministrativi della città.

Su questa piazza troverete: la Casa della Stadera (pesa pubblica), il Palazzo della Corporazione dei Mercanti e il Palazzo del Podestà (sede del governo della città prima dell'avvento della famiglia Bonacolsi).


Adiacente a Piazza Broletto, si trova Piazza Erbe, una delle zone dove potrete fermarvi per un aperitivo o una cena all'aperto.


L'edificio più imponente è il Palazzo della Ragione, caratterizzato da merli ghibellini ed eretto nel 1200 per ospitare il nuovo Comune.

Nel 1472 venne eretta al suo fianco la Torre dell'Orologio, caratterizzata appunto dalla presenza di un complesso orologio ideato dal matematico e astrologo Bartolomeo

Manfredi. Oltre a segnare le ore, l'orologio indica i segni zodiacali e le fasi lunari.

La Torre dell'Orologio

Alla data del post, il Palazzo della Ragione e la Torre dell'Orologio non sono ancora visitabili. Sono infatti chiusi per restauro a seguito dei danni provocati dal terremoto del 2012.


A fianco della Torre dell'Orologio, troverete la chiesa più particolare di Mantova, la Rotonda di San Lorenzo (orari lun-ven 10 - 13 e 14.30 - 18 sab e dom 10-19 - ingresso con offerta libera) che è anche il monumento più antico della città.

L'interno della Rotonda di San Lorenzo

Pensate che, nel progetto di rinnovamento urbano di Ludovico II Gonzaga, era previsto l'abbattimento di questo edificio!


Per fortuna l'idea fu abbandonata ma la Rotonda fu chiusa al culto dal duca Guglielmo Gonzaga, cadendo pian piano in rovina (potrete vedere le foto all'interno).

Solo nel 1908 iniziarono i lavori di recupero dell’area che fecero riemergere la Rotonda di San Lorenzo.


Prima di lasciare piazza Erbe, non perdetevi la bellissima Casa del Mercante.

La bellissima facciata della Casa del Mercante
La Basilica di Sant'Andrea

Affacciata su piazza Mantegna, la Basilica è opera di Leon Battista Alberti, che iniziò i lavori di costruzione nel 1472.

La cupola, progettata da Filippo Juvarra, fu però completata soltanto nel XVIII secolo nel periodo di dominazione austriaca. Ovunque vi troverete a Mantova, potrete avvistare la cupola: questa era proprio l'intenzione degli austriaci che volevano infatti far ricordare alla popolazione il loro dominio in ogni momento.

Un dettaglio della Basilica di Sant'Andrea

L'interno della Basilica è maestoso e caratterizzato da un’unica navata voltata a botte, Nella prima nicchia a sinistra della navata, si trova la cappella funeraria di Andrea Mantegna, di cui parleremo a breve nella descrizione di Palazzo Ducale.

L'interno della Basilica di Sant'Andrea

La Basilica è inoltre famosa per ospitare, nella cripta, i Sacri Vasi contenenti il sangue di Cristo.


Le particolarità della Basilica non sono però finite: uscendo dal portone principale, prendete il piccolo passaggio che troverete sulla sinistra che vi porterà a scoprire la bellissima Piazza Leon Battista Alberti.



Quando varcherete la soglia di Piazza Leon Battista Alberti, rimarrete senza fiato.

E' stata rimessa a nuovo proprio quest'anno e, con l'eliminazione del preesistente parcheggio, è stata pienamente valorizzata la bellezza di questa piazza.



(https://mantovaducale.beniculturali.it/it/ - aperto dal martedì alla domenica dalle 8.45 alle 19.15 - biglietto intero 13 euro)


Quando sarete in Piazza Sordello e vedrete il Palazzo Ducale per la prima volta, non riuscirete a percepire subito l'estensione della Reggia dei Gonzaga.

Su Piazza Sordello sorge infatti soltanto il Palazzo del Capitano, la parte più antica costruita dalla famiglia Bonacolsi.

Il Palazzo del Capitano, Piazza Sordello

In realtà, alle spalle del Palazzo del Capitano, si celano quasi 1000 ambienti che si estendono fino al Castello di San Giorgio, che rendono Palazzo Ducale il più grande polo museale in Italia.

Vista la sua estensione, mettete in conto almeno 2-3 ore per la visita.

Il Castello di San Giorgio

Se siete persone curiose, vi segnaliamo alcune stanze in cui potrete scoprire particolari molto interessanti:


- la Camera degli Sposi realizzata all'interno del Castello di San Giorgio da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1475. Mantegna ha saputo sfruttare al massimo i limiti architettonici dell'ambiente, tra l'altro grazie alla tecnica del trompe l’oeil, e tra i tanti personaggi dipinti ha raffigurato anche sé stesso: provate a cercarlo!

Il ritratto del Mantegna nella Camera degli Sposi

- la Galleria degli Specchi perché in questa sala sono presenti diversi dipinti che ingannano l'occhio del visitatore.


Soffermatevi ad esempio sul soffitto dove sono raffigurati i carro del Giorno e della Notte: attraversando la sala avrete l'impressione che i cavalli cambino direzione!

Oppure guardate nelle lunette lungo la parete alla vostra destra e cercate la donna che tiene in mano un cerchio, col braccio teso. Man mano che camminerete verso l'uscita della sala avrete l'impressione che il braccio si allunghi e che la donna vi segua con lo sguardo.


- la Sala del Labirinto, di cui non potete perdervi il bellissimo soffitto a cassettoni in cui è appunto presente un labirinto, al cui interno è presente la scritta “Forse che sì forse che no” allude alla difficoltà nel trovare la strada giusta nella vita.

Il soffitto della Sala del Labirinto

- la Sala dello Zodiaco, tema a cui i Gonzaga erano particolarmente legati e che ritroverete anche a Palazzo Te. Anche in questo caso, il soffitto è splendido. Ritrae però solo una parte dei segni zodiacali: i Gemelli, il Cancro (che sembra un'aragosta) il Leone, la Vergine, lo Scorpione e il Sagittario.



Per la nostra prima cena a Mantova, abbiamo scelto questo ristorante per il suo menù molto vario, che comprende tutti i piatti tipici mantovani. Abbiamo provato i tortelli alla zucca, pilastro della cucina mantovana, il cui sapore è arricchito dalla mostarda e dell'amaretto. Sicuramente è un piatto da provare almeno una volta nella vita e noi ce ne siamo subito innamorati!

A seguire abbiamo assaggiato due altri piatti tipici, il luccio con polenta e lo stracotto d'asina con polenta: entrambi ottimi!

Vi segnaliamo che il ristorante si affaccia su piazza Leon Battista Alberti e quindi con la bella stagione potrete cenare in questa bellissima cornice.


SECONDO GIORNO


PALAZZO TE


(http://www.palazzote.it/ aperto il lunedì dalle ore 13.00 alle 18.30 / mart - dom dalle ore 09:00 alle ore 18:30 o 19.30 con ora legale

biglietto euro 12, in cui è compreso anche Palazzo San Sebastiano e il Tempio di Leon Battista Alberti).

Il Cortile d'Onore di Palazzo Te

Se con Palazzo Ducale pensate di essere già rimasti a bocca aperta, Palazzo Te vi saprà stupire ulteriormente.

Si tratta della residenza di campagna dei Gonzaga, commissionata da Federico II Gonzaga e realizzata da Giulio Romano tra il 1524 e il 1534.


Sebbene infatti Giulio Romano avesse realizzato la Corte Nuova di Palazzo Ducale, è con Palazzo Te che l'architetto realizza il suo capolavoro.


Anche in questo caso vi indichiamo alcune sale particolarmente interessanti:


- la Camera delle Imprese, tema a cui Federico II Gonzaga era particolarmente legato e ritroverete anche in altre sale. L' impresa è un elemento simbolico per la famiglia Gonzaga con cui intendevano esprimere, in maniera enigmatica e ideale, virtù, affetti, princìpi morali, eventi personali significativi. Vedrete, ad esempio, l'impresa della salamandra con la scritta “Quod huic deest me torquet” ovvero “ciò che manca a costei tormenta me”. Federico II Gonzaga intendeva riferirsi alla capacità della salamandra di resistere al fuoco, accostata dal sovrano alla resistenza al fuoco d’amore. Questa dote era proprio ciò al Duca.

L'impresa della Salamandra - soffitto della sala dei Cavalli

- la Sala dei Cavalli, dove sono raffigurati a grandezza naturale i sei destrieri preferiti dei Gonzaga. Sul soffitto della Sala ritroverete alcune delle imprese già raffigurate nella Camera delle Imprese.

La Sala dei Cavalli

- la Camera di Amore e Psiche, una delle più sontuose e sensuali del palazzo, è interamente dedicata alla storia d'amore tra i due personaggi ed era la sala da pranzo del Duca.


- la Sala dei Giganti, quella che ci ha più emozionato. E' l'unica sala in cui la pittura copre completamente e senza interruzioni tutta la superficie. Il visitatore è avvolto dall'affresco e ha la sensazione vivere l'evento raccontato da Giulio Romano.

Un dettaglio della Sala dei Giganti

- la Camera dei Venti, dove, oltre ai venti, sono raffigurati tutti i segni zodiacali e la loro personificazione.


Vi lasciamo poi due curiosità su Palazzo Te.


Origine del nome: vi abbiamo già detto che un tempo Mantova era circondata da quattro laghi. Ebbene, l'odierno palazzo Te sorgeva su una piccola isola chiamata singià nel Medioevo Tejeto e abbreviata poi in Te.


Il Giardino Segreto: oltre al palazzo principale, nel giardino è presente un ulteriore appartamento distaccato pensato da Federico II Gonzaga come luogo intimo e appartato. Anche questo presenta bellissime decorazioni e, all'interno del giardino, in seguito è stata realizzata una Grotta dal figlio di Federico II, Vincenzo I Gonzaga.



Se visiterete Palazzo Te, con lo stesso biglietto potrete visitare anche Palazzo San Sebastiano e il vicino Tempio di Leon Battista Alberti o di San Sebastiano (stessi orari di apertura di Palazzo Te).


Palazzo San Sebastiano è un'altra dimora dei Gonzaga e venne fatto costruire da Francesco II Gonzaga per ospitare gli affreschi de i Trionfi di Cesare (1485-1505) di Mantegna, oggi conservati a Londra. Ospita il Museo della città di Mantova e propone un percorso per ripercorrere la storia di Mantova attraverso numerosi reperti.


Il Tempio di San Sebastiano è invece la prima chiesa realizzata da Leon Battista Alberti a Mantova. La visita dell'interno è interessante perché rende omaggio ai martiri di Belfiore ai caduti delle guerre.



A poca distanza troverete inoltre la Casa del Mantegna, adibita oggi a spazio mostre e visitabile gratuitamente durante gli orari delle mostre.

L'aspetto particolare di questo edificio è il cortile interno a pianta quadrata. Il soffitto è infatti aperto e nella pianta quadrata è iscritto un cerchio.


RIO DI MANTOVA: LE PESCHERIE

Le Pescherie di Giulio Romano

Ritornando verso il centro della città, se volete avere una diversa visione di Mantova, vi consigliamo di seguire il Rio che la attraversa e ammirare i particolari scorsi sul canale. La zona più interessante è quella delle Pescherie, progettate da Giulio Romano nel 1536 e suggestivamente illuminate di notte.


PALAZZO ANDREANI

Un dettaglio di Palazzo Andreani

Alle spalle di Piazza Erbe, c'è un edificio molto particolare, dove oggi ha sede la Camera del Commercio.

E' stato realizzato nel 1914 ed è in stile liberty.


LA ZONA OVEST DI MANTOVA


Prima di lasciare Mantova, potreste dedicarvi ancora alla zona Ovest della città, che noi abbiamo trovato particolarmente tranquilla e perfetta per passeggiare. L'atmosfera rilassata ci ha ricordato quella di alcune città dell'Emilia Romagna.


Potrete cominciare dalla bella Piazza Matilde di Canossa, per poi proseguire verso i giardini di Piazza Virgiliana, che rendono omaggio a Virgilio che nacque proprio a Mantova.

Piazza Matilde di Canossa

Potreste visitare inoltre Palazzo d'Arco, ricostruito alla fine del Settecento su iniziativa della famiglia trentina dei D’Arco che ne ha fatto la propria dimora.


Infine potreste fare tappa alla Chiesa di San Francesco, di cui abbiamo particolarmente apprezzato il suo silenzioso chiostro.


CENA DA LA OSTERIA DELL'OCA


Trattoria tipica ed informale mantovana che propone i piatti tipici della cucina mantovana.

Qui potrete provare il risotto alla pilota, i tortelli di zucca, il luccio in salsa verde. Noi abbiamo optato per le tagliatelle al sugo d'anatra e per il coniglio alle erbe, entrambi ottimi.

Una menzione particolare va alla zuppa inglese che abbiamo gustato come dessert: Ilaria si ricorda ancora la sua bontà!


DOVE DORMIRE A MANTOVA


Per il pernottamento, vi consigliamo il B&B Casa del Teatro, situato proprio a fianco del Teatro Sociale di Mantova, dove ci siamo trovati davvero bene grazie alla ospitalità di Stefania e alla sua attenzione per la pulizia in un periodo così delicato a causa del covid-19.

Inoltre, Stefania è stata così carina da farci trovare la buonissima sbrisolona del panificio storico Freddi per colazione!

Una delle stanze del B&B Casa al Teatro

DOVE PARCHEGGIARE A MANTOVA


Se, come noi, arriverete in macchina, a Mantova in auto, sarà importante sapere dove lasciare la macchina dato che il centro storico di Mantova è zona a traffico limitato.

Il parcheggio gratuito più vicino al centro è quello di piazzale Anconetta.

Sono inoltre presenti due parcheggi gratuiti più esterni: Campo Canoa (a nord, oltre il Ponte San Giorgio) e parcheggio Te (a sud, vicino allo stadio), entrambi collegati con navette al centro della città.


CHE COSA VEDERE VICINO A MANTOVA


Last but not least, una gita a Mantova si può inserire facilmente in un itinerario più ampio.

Non lontano da Mantova ci sono infatti diverse mete che si possono abbinare facilmente, tra cui Sabbioneta (patrimonio Unesco, ideata da Vespasiano Gonzaga) e Valeggio sul Mincio (caratteristico borgo sul Mincio conosciuto per i suoi mulini).


Potreste fermarvi però anche al Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie a Curtatone, come abbiamo fatto noi, e ammirare l'interno caratterizzato dalla presenza di ex voto realizzati in cartapesta a grandezza naturale.


Sappiate inoltre che ogni anno, il 14 e il 15 agosto, il borgo di Le Grazie si anima per la Antichissima Fiera delle Grazie, in cui vengono realizzati dei murales dai "madonnari" sul sagrato del Santuario.


Alle spalle del Santuario, potrete inoltre vedere la ricca vegetazione che caratterizza una delle più importanti zone umide d’Italia: la Riserva Naturale Valli del Mincio.

Dal molo potrete partire infatti per un'escursione insieme ai Barcaioli del Mincio.




E voi, siete stati a Mantova? cosa vi è piaciuto di questa città?


Post realizzato in collaborazione con Palazzo Te e i Musei civici di Mantova

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