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PALAZZO PFANNER: IL BAROCCO A LUCCA
E' la prima volta che dedichiamo un post ad un luogo e non ad una città, ma Palazzo Pfanner ci ha colpiti talmente tanto da meritare un racconto a parte.
La visita è stata infatti davvero emozionante e ora ve la raccontiamo attraverso il video e le foto realizzati da Claudio!
Quando si varca la soglia d'ingresso del palazzo, si viene trasportati nell'età barocca.
La prima cosa che cattura lo sguardo è lo scalone monumentale che accoglie il visitatore e lo accompagna al piano superiore, dove è possibile visitare alcune delle stanze storiche del palazzo.

Tutte le stanze sono arredate con mobili e oggetti antichi ed è presente un’esposizione permanente di strumenti medico-chirurgici e antichi testi di medicina appartenuti ad un membro della famiglia Pfanner, Pietro Pfanner (1864-1935).

Particolarmente elegante è il salone centrale, le cui parete furono affrescate da Pietro Paolo Scorsini, esponente del quadratismo, tra il 1720 e il 1730.

Ciò che poi ci ha lasciato veramente a bocca aperta, è il giardino barocco di Palazzo Pfanner, attribuito all'architetto Juvarra.

Il giardino è infatti un luogo che trasmette fascino ed eleganza grazie alle sue statue (rappresentanti le quattro stagioni e le divinità greche) e all'ambiente estremamente curato.
Al centro del giardino è presente una fontana dalla forma ottagonale e, tra i vari alberi, ci sono anche due boschetti di bamboo.

INFORMAZIONI PRATICHE
Palazzo Pfanner si trova a Lucca, in via degli Asili n. 33.
E' aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 18, salvo eventi particolari. Per informazioni sempre aggiornate vi consigliamo di seguire il loro profilo instagram https://www.instagram.com/palazzopfanner/?hl=it e di consultare il sito ufficiale http://www.palazzopfanner.it/.

UN PO' DI STORIA
La costruzione del palazzo risale al 1660 ed è opera della famiglia Morriconi, mercanti di seta e membri dell’antico patriziato lucchese.
Nel 1680, il palazzo viene venduto ad un'altra famiglia di mercanti di seta, i Controni, i quali si preoccuparono subito di ristrutturare e ampliare il palazzo. A quest'epoca risalgono due degli elementi distintivi dell'edificio: lo scalone monumentale realizzato dall'architetto lucchese Domenico Martinelli (1650-1718) e il giardino attribuito al celebre architetto messinese Filippo Juvarra (1678-1736).

Nell'Ottocento, il palazzo cambia nuovamente proprietario. Nel 1846, un produttore di birra di origine bavarese, Felix Pfanner (1818-1892) entra infatti in contatto con la famiglia Controni e prende in affitto il giardino e le cantine del palazzo per installare la propria attività.
Felix Pfanner era da poco giunto a Lucca in seguito a un decreto del 1845 con cui il Duca di Lucca, Carlo Lodovico di Borbone, aveva fatto richiesta per sé e per la città di "un abile fabbricatore tedesco di birra".
Pfanner avvia quindi il primo birrificio di Lucca (e tra l'altro uno dei primi d'Italia) e, grazie ai proventi dell'attività, riesce ad acquistare il palazzo che prende così il nome della famiglia Pfanner.
Che fine ha fatto poi la birreria? Per lungo tempo è stata la prima fabbrica di birra del Ducato di Lucca e una tra le prime in Italia ed era inoltre un importante punto d’incontro per tutti i lucchesi e i forestieri, fino al 1929 quando l'attività ha chiuso i battenti.
Ad oggi la famiglia Pfanner è ancora proprietaria del palazzo, ove risiede, e si occupa di valorizzare questo magnifico luogo.
CURIOSITA'
*** Vedendo le nostre foto, magari vi è venuta l'impressione di aver già visto Palazzo Pfanner.
Probabilmente avete visto uno dei tanti film che sono stati girati qui, tra cui "Arrivano i bersaglieri" di Luigi Magni, "Il marchese del Grillo" di Mario Monicelli e con Alberto Sordi, e "Ritratto di Signora" di Jane Campion, con Nicole Kidman e John Malkovich.
*** Durante l'anno, Palazzo Pfanner ospita diverse manifestazioni, tra cui alcuni eventi del festival Lucca Comics.
*** A Palazzo Pfanner si può anche soggiornare e per questo vi rimandiamo al sito ufficiale http://www.palazzopfanner.it/soggiornare-a-palazzo/

Post realizzato grazie alla collaborazione di Palazzo Pfanner - http://www.palazzopfanner.it/